Sa Mindula Tzucurada e Memoria
Un laboratorio pratico e intimo, che intreccia memoria culinaria e narrazione rituale, legando il gesto dolce alla figura della donna, della madre e della terra.
Nella splendida cornice di una casa storica del paese, tra gesti antichi e racconti simbolici, verrai guidato nella preparazione de sa Mindula Tzucurada, la mandorla pralinata dei nostri nonni.
Vivremo un momento unico di condivisione e di riscoperta delle tradizioni sapienti di quest’isola di Sardegna: un mondo antico mai trascorso, un patrimonio culturale immenso ricco di storie, leggende, preparazioni, simbolismi che attendono solo di essere esplorati. In questo magico approfondimento sonderemo con Claudia, attraverso il fare, gli antichi saperi della nostra terra legati alla mandorla.
Il laboratorio è pensato per valorizzare e condividere il nostro patrimonio culturale sardo, offrendo a chiunque sia desideroso di partecipare un’esperienza unica di apprendimento e connessione con le tradizioni dell’isola.
Sapevi che la parola mandorla deriva dal verbo greco amygdale, termine che ha dato origine anche alla parola amigdala, la parte del cervello coinvolta nelle emozioni?
Il misticismo della mandorla è nascosto anche nel simbolismo che la riveste: per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita primordiale dell’Universo; per lo spazio sacro nascosto che delimita, rappresenta il mistero che va conquistato rompendo il suo guscio, che protegge il seme.
Alcuni riti sacri comportano il fare indigestione di Mandorle, che si ritiene apportino sapienza. Infatti la Mandorla, essendo nascosta, incarna l’essenza la saggezza.
Nata dalla vagina di Cibele, la mandorla in Sardegna celebra l’amore. Con i primi fiori di mandorlo fresco anticamente si preparava un elisir d’amore che, offerto in dono alla persona oggetto del desiderio, sarebbe riuscito ad incantarla. Si trattava di un decotto di fiori appena raccolti in acqua sterilizzata con l’aggiunta di un pizzico di rosmarino per infondere coraggio. Chi lo beve, si dice, pare sia scosso da un amore improvviso e indissolubile.
“Mandorla” in Sardegna è stata anche amuleto, lo chiamavano arghéntu vivu, argento vivo. Impiegato contro il malocchio, lo si otteneva forando la mandorla e riempiendola di sostanze liquide.
È da sempre ingrediente e decorazione di molti dolci che in Sardegna sono rituali e sacri. Tra rotte e fili preziosi di racconto vieni a scoprire e vivere sulla tua pelle le storie e gli usi rituali della Mandorla in Sardegna.
14 settembre 2025
Ore 11:30
Durata: 2h circa
A cura di Claudia Zedda
NUMERO MAX PARTECIPANTI: 15
L’ATTIVITÀ COMPRENDE
✓ Laboratorio esperienziale che intreccia memoria culinaria e narrazione rituale
✓ Preparazione de sa Mindula Tzucurada tra gesti antichi e racconti simbolici
RITROVO
Centro Pilota del Mandorlo
Via del loggiato vecchio, snc
09090 Baressa (OR)
Posizione Google Maps >>>
CREDITI
Laboratorio esperienziale a cura di Claudia Zedda.
Claudia Zedda è un’antropologa, scrittrice, insegnante e autrice sarda, profondamente radicata nelle tradizioni, miti e cultura della sua amata Sardegna. Fondatrice della Janas Academy, Claudia si dedica alla divulgazione della ricca eredità culturale sarda attraverso seminari online e in presenza, esplorando temi che spaziano dalla medicina popolare sarda all’antropologia, con un focus particolare sulla cultura materiale e immateriale femminile. Gestisce i blog claudiazedda.it e koendi.it, dove condivide approfondimenti sulla cultura sarda. Claudia è autrice di sette libri che includono saggi antropologici, racconti per ragazzi, romanzi antropologici e un ricettario di antropologia alimentare. Appassionata di fotografia si dedica con interesse agli studi di etnobotanica ed erboristeria popolare, nonché alla divulgazione della cultura di Sardegna.











